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Curiosità

Tradizioni e Aneddoti su Spizzicacacio e i suoi dintorni

Spizzicacacio, perché si chiama così?

In Umbria si trova una toponomastica molto varia e curiosa: esistono infatti luoghi che si chiamano Casa del Diavolo, Osteria del Gatto, Bastardo, Strozzacapponi eccetera.
Questi nomi derivano dagli appellativi dei poderi (vocaboli) che spesso a loro volta prendevano il nome (o il soprannome) dal colono che li coltivava.
Il Vocabolo Spizzicacacio è già presente nei libri mastri della famiglia Ottaviani dall'inizio del XIX secolo (insieme ad altri quali Bruciasasso, Spazzavento, Rantola...) ed è riportato sulle carte topografiche. Forse il colono dell'epoca, che produceva del buon formaggio, preferiva tenerlo per sé e ne dava ben poco agli altri.
Il proverbio "al contadino non far sapere quant'è buono il formaggio con le pere" era arrivato troppo tardi?

La sorgente Acquaforte

La sorgente Acquaforte sgorga nelle vicinanze della Spizzica.
Conosciuta fin dal XVII sec., veniva consigliata per le sue qualità ferro-magnesiche. Anche papa Leone XIII, quando era Arcivescovo di Perugia, l'apprezzò e ne fece uso.

Baccano

Baccano era il vecchio nome della frazione di San Vito in Monte, dove si trovava un'allegra osteria. Le Nicchie prende il nome dalle piccole cavità nel muro in cui riposavano... le galline.

Sul pendio di fronte alla Spizzica fa parte della stessa proprietà, ed è sovrastato da un maestoso leccio, visibile da lunga distanza e che è stato censito tra i monumenti arborei dell'Umbria.
E' possibile raggiungerlo a piedi facendo una bella passeggiata.

La madonna dell'Olivo

Salendo verso San Vito Castello si trova l'indicazione per il santuario della Madonna dell'Olivo.
La semplice cappellina immersa nella quiete dei campi ricorda un fatto miracoloso avvenuto nella prima metà del XVI secolo.
Una pastorella di nome Agata che aveva attinto l'acqua ad una sorgente, si era fermata a riposare all'ombra di un maestoso olivo.
Tra i rami dell'albero le apparve una bellissima signora che le parlò e la benedisse. Al suo ritorno non venne creduta dai familiari, ma il fatto si ripeté più volte, e la Signora le chiese che su quel luogo venisse eretta una piccola chiesa.
Per avvalorare il suo racconto fece in modo che Agata tornasse a casa con la brocca rovesciata ma piena d'acqua.
Nel luogo dell'incontro fu eretta una piccola cappella, ornata internamente di semplici affreschi.
Essa è meta di pellegrinaggi e molto amata dalle persone della zona: ogni anno il 5 di agosto viene festeggiata la Madonna dell'Olivo con festa in piazza e processione.
L'acqua della sorgente sottostante è considerata benedetta.

Il santuario della Madonna dell'Olivo